lesbo
35 - Una bella contadinotta
di stinf
08.03.2022 |
20.733 |
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"_ “Oh no per niente, anzi sono curiosa”..."
CAPITOLO 35Non frequento più il bar di Nicola e nemmeno al mattino non andavo più a fare colazione, non volevo che tra i suoi amici si diffondesse la voce che ero una donna facile, può anche essere vero ma spargerlo ai quattro venti non è da gentiluomini, adesso frequento di giorno un piccolo bar vicino al mercato, faccio la spesa e poi vado a prendermi un caffè o un aperitivo.
Ho iniziato a frequentare un banco di ortolani che vendevano la loro frutta e verdura, una coppia più giovane di me allegri e simpatici, lui un bel ragazzo e lei un po’ cicciottella ma molto simpatica. Mi interessavo delle coltivazioni e degli anticrittogamici che davano ai loro prodotti e loro sempre molto gentili mi assicuravano che erano genuini e si vedeva specialmente la frutta era imperfetta e non bella selezionata e lucida come gli altri banchi.
La ragazza quando mi avvicinavo al suo banco mi elargiva larghi sorrisi e si precipitava a servirmi anche se io non facevo grosse spese essendo da sola, una mattina dopo aver comprato frutta e verdura mi avvio verso il bar, e quando stavo per entrare mi sento prendere sotto braccio, mi giro era la verduriera.
_ “Cara vieni andiamo a prendere un caffè” chissà perché ai mercati ti chiamano tutti cara.
Siamo entrate al bar ci siamo sedute ed abbiamo preso un caffè come due vecchie amiche, lei si chiamava Sandra e il marito Giulio, me l’ha contata a lungo stando sempre appiccicata a me, non mi è dispiaciuto aveva un odore fresco, e poi a me piacciono le donne. Finito di contarmela e penso ritenendosi soddisfatta ci siamo alzate e siamo tornate verso il mercato, lei mi ha sempre tenuta a braccetto e quando siamo arrivate al suo banco ci siamo salutate e mi sono avviata verso casa, attraversata la strada mi sono fermata a guardarla, era bella cicciottella ma il suo corpo era armonioso. Non ho voluto essere maligna e quindi ho pensato che questo suo atteggiamento lo tenesse verso le donne che andavano a comprare al suo banco, ma alla sera mi sono rigirata un po’ nel letto e poi mi sono fatta un ditalino pensando a lei e alle sue morbide curve.
Al sabato sono tornata al mercato nel primo pomeriggio quasi verso la chiusura, i banchi stavano già smantellando, sono andata a comprare frutta e verdura dai contadini, Sandra mi ha accolta con entusiasmo e mi ha scelto la frutta e la verdura, poi sono andata al bar a prendere un caffè e a leggere il giornale. Devo dire la verità mi prudeva un po’ la patata, avevo voglia e magari al bar avrei incontrato qualcuno di interessante.
Dopo aver preso il caffè ero seduta che leggevo il giornale quando sono entrati nel locale Sandra e Giulio e sono venuti a sedersi al mio tavolo per mangiarsi un panino prima di tornare a casa, lei è venuta a sedersi appiccicata a me e si è messa a chiacchierare come una mitraglia, raccontandomi tutto di lei e di suo marito della cascina dove abitavano e delle loro coltivazioni. Mentre parlava mi ha appoggiato una mano su di una coscia e a me è andato in subbuglio il basso ventre, quella ragazza mi piaceva e mi turbava, poi loro hanno mangiato un panino e se ne sono andati e io sono tornata a casa con le voglie.
Il mercoledì sono andata al mercato e dopo aver fatto la spesa Sandra mi ha presa sotto braccio e siamo andate al bar, ci siamo sedute nel solito angolo e lei questa volta voleva sapere tutto di me, quella ragazza mi piaceva e ho pensato di provocarla un po’, gli ho raccontato che vivevo da sola e che al momento non ero impegnata sentimentalmente con nessuno, lei voleva sapere di più, allora io gli ho raccontato che venivo da una storia durata 10 anni con una donna. La mano che teneva sempre sulla mia coscia ha avuto una contrazione, ed è rimasta in silenzio.
_ “Ti dà fastidio che a me piacciano anche le donne?”.
_ “Oh no per niente, anzi sono curiosa”.
Sandra me la sarei fatta molto volentieri, e maliziosamente le ho parlato un po’ dei miei rapporti con le donne andando anche sul pesante, mentre la sua mano sulla mia coscia ogni tanto si contraeva.
_ “E tu che esperienze hai avuto”.
_ “Vedi noi abitiamo in una cascina un po’ isolata e lavorando in campagna non abbiamo amici, ci annoiamo un po’ e anche il sesso tra di noi ha perso colpi” si è confidata lei.
_ “Ci sono tanti modi di ravvivarlo, basta un po’ di fantasia”.
_ “Si hai ragione, ho scoperto che Giulio compra dei giornali con annunci di coppie e singoli, ne abbiamo parlato ma io di farmi scopre da un altro non ne ho nessuna voglia”.
_ “Allora organizzate con una coppia e fate solo tra voi donne”.
_ “Si ci ho pensato di fare sesso con una donna per eccitare Giulio, ma se invitiamo qualcuno e poi non mi piace cosa faccio”.
_ “Questi sono gli inconvenienti” nel frattempo ho appoggiato la mia mano sulla sua e lei ha incrociato le dita con le mie, tra di me ho pensato che era fatta.
Ci siamo guardate negli occhi e ci siamo messe a ridere.
_ “Mi piacerebbe provare con te” mi ha detto a bruciapelo Sandra.
_ “E’ per quello che da un po’ di tempo sei dolce con me” gli ho risposto provocandola.
_ “No te lo giuro, mi sei piaciuta perché ti sei interessata del nostro lavoro e dei nostri prodotti, generalmente la gente che viene a comprare guarda quello che c’è sul banco e non alle persone che stanno dietro, e poi standoti vicino mi sono venuti certi pensieri”.
_ “Lo fai perché hai desiderio di una donna o lo fai per accontentare tuo marito”.
_ “Inizialmente volevo convincermi a farlo per mio marito, ma da quando penso a te, lo vorrei fare per me”.
L’ho fissata negli occhi.
_ “Anche a me piacerebbe farlo con te e mi sono già masturbata pensandoti, ma il problema è tuo marito, quando sto con una donna la presenza maschile mi infastidisce un po’” ho letto la delusione nei suoi occhi.
Siamo tornate al banco era quasi mezzogiorno, per il mercato c’era poca gente e Sandra va dal marito e gli dice:
_ “Tu vai a casa con il furgone, io vado dalla signora Laura, ha un mobile da buttare che a noi servirebbe proprio, io poi torno con la macchina” io sono rimasta sorpresa, lei ha preso la borsa e mi ha seguita.
Dal mercato a casa mia ci sono solo due isolati, siamo salite e io ho preparato due spaghetti e mentre l’acqua bolliva gli ho fatto vedere la casa, nell’entrata involontariamente ci siamo strusciate e i nostri volti si sono trovati molto vicini, c’è stato un attimo di imbarazzo da parte di Sandra, poi io ho preso il suo viso tra le mani ed ho appoggiato le mie labbra sulle sue, anche qui un attimo di esitazione poi lei le ha aperte leggermente e io gli ho infilato la lingua in bocca, ci siamo abbracciate e baciate a lungo, lei si strusciava a me e io a lei, le nostre mani correvano suoi nostri corpi, poi ho sentito l’acqua per gli spaghetti che bolliva e a malincuore mi sono staccata da lei e sono andata a buttare la pasta.
Abbiamo mangiato e poi ci siamo sedute sul sofà ma eravamo tutte e due eccitate, non abbiamo parlato, ci siamo abbracciate e baciate, avevamo voglia, ho preso Sandra per mano e siamo andate in camera da letto, altro abbraccio e altro lungo bacio mentre io gli sbottonavo la maglietta e gli toglievo il reggiseno, mi sono messa anche io a torso nudo, le sue tette erano il doppio delle mie ce le siamo fregate e a me sono venuti i capezzoli turgidi e duri, poi l’ho fatta sedere sulla sponda del letto, mi sono inginocchiata davanti a lei e ho preso in bocca i suoi capezzoli mordicchiandoli e leccandoli mentre le mie mani gli slacciavano i pantaloni.
Ha alzato il sedere e io gli ho sfilato mutande e pantaloni, lei era nuda, era bella rotonda, morbida, mi sono spogliata nuda anche io e poi mi sono nuovamente inginocchiata davanti a lei, ho nuovamente preso i capezzoli in bocca e mi sono messa a succhiarli mentre le mie mani le accarezzavano il ventre, poi si sono intrufolate tra le sue gambe aveva pochi peli e le labbra della vagina erano umide. Con la lingua sono scesa sulla pancia poi le ho allargato le cosce e gli ho leccato la figa, era bella bagnata e aveva un buon gusto, la mia lingua l’ha rovistata tutta poi sono andata sul suo clitoride portandola un paio di volte vicino all’orgasmo, ma quando sentivo che stava per raggiungerlo abbandonavo il clitoride e con la lingua leccavo le labbra e il buco della vagina.
Sono salita anche io sul letto e mi sono coricata vicino a lei che mi ha subito baciata ed abbracciata, il bacio è stato molto umido.
_ “Ti piace farlo con una donna” gli ho sussurrato all’orecchio.
_ “E’ fantastico ho sentito tanto piacere, ma ho ancora voglia di godere”.
Gli sono andata a cavalcioni e ci siamo messe per farci un 69, la mia figa era perfettamente rasata, ho tuffato la mia testa tra le sue gambe ed ho risucchiato il clitoride tra le mie labbra e con la punta della lingua l’ho leccato. Anche lei ha incollato le sue labbra alla mia vagina, e cercando di imitarmi abbiamo iniziato a farci un bel 69, le pareti della sua vagina trasudavano umori come penso le mie e dopo una lunga leccata abbiamo raggiunto l’orgasmo quasi contemporaneamente.
Ci siamo nuovamente coricate vicino e ci siamo baciate e leccato i residui che avevamo attorno alle labbra.
_ “Non credevo fosse così bello, ho avuto un orgasmo fantastico e mi è piaciuto leccarti la figa, i tuoi succhi sono così buoni che li ho succhiati tutti”.
Ero contenta, era da un po’ che non avevo un rapporto con una donna e oggi avevo provato delle belle sensazioni, mi sono avvicinata a lei e l’ho baciata ancora sulla bocca mentre con la mano gli accarezzavo le grosse mammelle, ho pizzicato i capezzoli facendola fremere poi li ho presi in bocca e con la mano sono scesa sul suo ventre, era tutta morbida e aveva una pelle deliziosa sembrava di velluto, mentre l’accarezzavo lei ha aperto le gambe, non le ho toccato il clitoride perché doveva ancora essere molto sensibile, le mie dita si sono intrufolate nella sua vagina, ho spinto l’indice dentro di lei più che potevo e sono arrivata all’utero, l’ho stuzzicato e torturato mentre lei fremeva di piacere, poi le dita sono diventate due e mi sono accorta che la vagina era stretta, ho morsicato i capezzoli e con le due dita l’ho scopata, arrivavo contro l’utero e tutte le volte lei sobbalzava dal piacere, poi Sandra ha raggiunto l’orgasmo urlando e più lei godeva e più io la scopavo a fondo, il suo orgasmo è stato lunghissimo, poi è crollata esausta. Sono rimasta ferma con le dita in profondità dentro di lei, sentivo la vagina che si contraeva dal piacere, poi molto lentamente si è calmata e io sono uscita dalla figa e mi sono leccata le dita.
Il suo sguardo vagava nel vuoto, ogni tanto aveva ancora qualche sussulto di piacere mentre io l’accarezzavo.
_ “Sei stata bravissima con le mani non ho mai avuto un orgasmo così lungo, nemmeno con le dita di mio marito, sei fantastica, grazie”.
Si è rannicchiata tra le mie braccia e mi ha preso un capezzolo in bocca e me l’ha succhiato come una poppante, poi una sua mano è scesa tra le mie gambe e mi ha infilato un dito dentro.
_ “Ma sei bagnatissima, ti posso leccare?”.
Ho allargato le gambe e gli ho spinto in giù la testa, il suo viso si è infilato tra le labbra della vagina e poi mi ha leccata, ma dopo un po’ è venuta voglia anche a me di leccarla, gli sono andata sopra e ci siamo fatte un altro 69, questa volta abbiamo cercato subito l’orgasmo e in breve tempo l’abbiamo raggiunto.
Ci siamo alzate e siamo tornate in cucina eravamo ancora tutte e due nude, Sandra mi stava vicino e mi toccava il culo e le tette.
_ “Telefona a tuo marito e digli che ti fermi qui a dormire e che vi trovate domani al mercato”.
_ “Lo farei volentieri ma lo devo aiutare a preparare le ceste per domani, lui adesso starà raccogliendo le insalate”.
_ “Come vuoi, spero di rifarlo, mi sei piaciuta”.
_ “Anche io voglio rifarlo. Ma vorrei che tu venissi da noi una domenica e poterlo fare in tre”.
_ “Vediamo”.
Si è vestita e a malincuore se ne è andata.
Come al solito al sabato vado nel primo pomeriggio perché al mattino c’è troppa confusione, al solito posto ci sono Sandra e Giulio, io faccio un giro soffermandomi davanti a diversi banchi e noto che Sandra mi segue con lo sguardo, prima di avvicinarmi al loro banco devo ancora decidere se accettare le loro proposte di coppia, sono molto indecisa.
Mi avvicino e ci salutiamo, poi Sandra mi prende in disparte.
_ “Allora vieni da noi, ho raccontato tutto a Giulio e ne siamo tutti e due entusiasti, ti prego”.
_ “Vengo se ci facciamo noi due e tuo marito guarda, poi si vedrà”.
Si è allontanata da me e ha confabulato con Giulio, poi è tornata da me.
_ “Va bene anche lui è d’accordo, vieni oggi pomeriggio che ti faccio vedere le mie coltivazioni e poi stasera…”.
_ “Va bene ma poi quando abbiamo finito qualsiasi cosa succeda io e te dormiamo da sole nello stesso letto”.
Hanno ritirato tutta la merce, mi hanno accompagnata a casa, Giulio ha proseguito e Sandra è venuta su da me, al mattino mi ero già rasata la figa, mi sono vestita con una gonna corta e una camicetta e sotto avevo solo le calze con il reggicalze. Per tutto il tragitto Sandra ha tenuto la mano in mezzo alle mie gambe, poi a pochi chilometri da Torino siamo arrivate a casa loro, era una cascina con tanta terra molte serre e tantissime piante da frutto.
Abbiamo visitato i terreni e poi mi ha portata in casa, era arredata in modo rustico, una entrata con salone e caminetto, una cucina e un salotto con anche qui un caminetto e sopra tre camere da letto, ma solo due arredate, la terza era per un eventuale pargolo.
Abbiamo cenato e poi siamo andati nel salotto, Giulio ha acceso il caminetto e ci ha offerto digestivi e liquori fatti con le erbe da loro, poi si è eclissato. Sandra era seduta vicino a me anche lei con gonna corta e una maglietta attillata, il suo corpo rotondo sembrava che trasbordasse, l’ho abbracciata e baciata sulla bocca mentre lei mi ha infilato subito una mano in mezzo alle gambe. Era dal mattino quando l’avevo incontrata che avevo voglia di lei e l’eccitazione me la sono portata dietro tutto il giorno quindi ero già bagnatissima e lei quando se ne è accorta mi ha voluto subito leccare.
Mi sono spogliata rimanendo solo con calze e reggicalze, anche lei si è spogliata nuda, mi sono coricata di traverso sul divano a gambe larghe e lei mi è venuta sopra, prima pizzicandomi e mordendomi i capezzoli e poi è scesa verso la mia figa lasciando sul mio corpo una lunga scia di saliva. Infine è arrivata tra le labbra della mia vagina. La porta era dietro la mia testa e non vedevo dov’era Giulio ma senz’altro era sulla porta a guardare, Sandra mi stava leccando divinamente bene e quando è arrivata sul mio clitoride ho goduto e ho raggiunto l’orgasmo, lei è tornata sopra di me e mi ha baciata sulla bocca passandomi un po’ dei miei sapori.
Mi sono alzata e lei ha preso la mia posizione, Giulio era sulla porta con il cazzo in mano che si segava, un piccolo cazzo sarà stato lungo una dozzina di centimetri ed era sottile, adesso capivo perché lei a casa mia aveva goduto come mai con due dita in figa, ho infilato la testa tra le sue gambe ed ho raccolto con la lingua i suoi umori, e mentre la leccavo gli ho infilato un dito in figa, lei si è messa a sussultare dal piacere. Io volutamente non sono andata con la lingua sul clitoride perché dopo volevo fare un 69 e non volevo che il suo clitoride fosse troppo sensibile. L’ho leccata e poi le ho alzato le gambe e la mia lingua è andata sullo sfintere, Sandra mandava dei gridolini di piacere e io l’ho torturata a lungo mentre Giulio continuava a segarsi.
Tenendola sempre con le gambe alzate lentamente ho infilato l’indice in figa e la punta del medio nel suo culo, appena entrata nell’ano lei si è irrigidita, io sono rimasta ferma con le dita ed ho ripreso a leccargli la figa, lei si è rilassata ed io lentamente l’ho penetrata sia in figa che in culo, poi mi sono mossa molto lentamente prendendo il suo clitoride tra i denti e stuzzicandolo con la lingua, lei ha ripreso a godere e io con le dita l’ho pompata aumentando sempre di più il ritmo e lei dopo un paio di minuti ha raggiunto l’orgasmo urlando, e mentre continuava a godere ho sfilato il dito dal culo.
Lei quando ha finito di sussultare dal piacere si è coricata sul tappeto davanti al caminetto io le sono andata sopra e ci siamo fatte un 69, le leccate erano lascive e giravano attorno al clitoride per prolungare il piacere, poi ho sentito le mani di Giulio che mi toccavano le natiche, subito mi sono incazzata ma ho fatto finta di niente ripromettendomi che gli l’avrei fatta pagare, poi le mani mi hanno accarezzato lo sfintere, ed infine le ha appoggiate sulle mia schiena si è chinato dietro di me e mi ha penetrata in figa, io ho fatto finta di apprezzare e lui mi ha scopata, è durato poco e quando mi sono accorto che stava per partire ho simulato un orgasmo e lui si è sfilato dalla mia vagina ed ha riversato lo sperma nella bocca di Sandra. Noi abbiamo continuato con il nostro 69 e dopo un paio di minuti abbiamo raggiunto l’orgasmo, esauste siamo tornate a sederci sul sofà.
Giulio era soddisfatto, ha portato dei pasticcini e una bottiglia di spumante per festeggiare, eravamo tutti nudi e mentre mangiavamo ho detto:
_ “Bravo mi hai fatta godere, hai scelto il momento giusto per scoparmi ho goduto molto”.
_ “Anche io ho goduto hai una bella figa calda”.
Abbiamo chiacchierato un bel po’ e poi siamo andati a dormire io e Sandra nella camera matrimoniale e lui nella camera degli ospiti. Sandra si è stretta a me e mi ha sbaciucchiata a lungo e io ho preso l’occasione di chiederle alcune cose.
_ “Ma Giulio è stato l’unico uomo con cui sei andata?”.
_ “Si stiamo insieme da quando eravamo ragazzini”.
_ “Godi bene con lui quando ti scopa?”.
_ “Non sempre, se mi eccito pensando di essere violentata da tre o quattro raggiungo l’orgasmo, se no mi faccio infilare due dita in figa mentre io mi pizzico i capezzoli e godo”.
_ “Lo sai che ci sono dei cazzi più grossi che appena ti entrano dentro godi”.
_ “Sì ma io dove li trovo altri cazzi, sono sempre con lui e non ho occasione di trovare altre persone, non ha detto niente quando sono stata con te perché tu sei una donna e lui voleva scoparti se no non sono libera”.
_ “Avresti voglia di provare?”.
_ “Sì ma come faccio”.
_ “Lascia fare a me”.
Ci siamo abbracciate e addormentate, io il mattino dopo sono tornata a casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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